lunedì 23 dicembre 2019

Presenza mentale e consapevolezza del respiro

Riflessioni sul Sutra del Loto. Nisshin indice articoli. La Presenza mentale e consapevolezza del respiro. La pratica della presenza mentale insegnata dal maestro di meditazione dhyana (chan in cinese, thien in vietnamita e zen in giapponese) Thich Nhat Hanh sottolinea il ritorno al respiro consapevole, in ogni istante della propria vita, per potersi fermare (samatha) e guardare in profondità (vipasyana). RESPIRO E PRESENZA MENTALE – ESERCIZIO.


Tutti sappiamo che è possibile digiunare astenendosi dal cibo per più giorni.

Sappiamo, altresì, che lo stesso non può avvenire astenendosi dall’acqua: si può smettere, infatti, di bere, solo per alcuni giorni, dopo si rischia la morte per disidratazione. La presenza mentale è un tipo di energia che ci aiuta a essere pienamente presenti, a vivere nel qui e ora. Tutti noi possiamo generare l’energia della presenza mentale. Quando inspiri ed espiri, concentrandoti sull’aria che entra ed esce, questa si chiama consapevolezza del respiro. Nel mio giardino c’è un albero che brilla di una luce strana I suoi rami sono d’oro le sue radici sono di filo di ferro.


Tutto, intorno a lui, si muove forte, come attorno al nucleo di un atomo. Non è necessario controllare il respiro : ascoltiamolo così com’è in quel momento, lungo o corto, profondo o superficiale. La nostra consapevolezza lo renderà spontaneamente più lento e profondo.

Il respiro consapevole è la chiave per ricongiungere corpo e mente e portare l’energia della presenza mentale in ogni momento della vita. Ma come si può parlare di spontaneità cosciente? La spontaneità diventa cosciente dal momento in cui non sono le cause esterne a condurre il gioco, ma la nostra vera natura.


Sono cose che, dette così, potrebbero apparire quasi soprannaturali: nella realtà, possono diventare consuetudine. Un paio di giorni, fa ho ripreso in mano un libro sulla crescita personale che acquistai da ragazzo. Come Migliorare il Proprio Stato Mentale , Fisico, Finanziario” edizione italiana di “Awake the Giant Within” di Anthony Robbins. Claus Abitudine, soltanto per abitudine, sempre e solo per abitudine.


Praticare Mindfulness, vuol dire praticare la consapevolezza , la Presenza Mentale. Vivere la vita e le situazioni. L’uomo medio vive una vita fatta di pensieri negativi.


Vive nel futuro, preoccupandosene, o vive nel passato, dispiacendosene. La vita è nel momento presente, adesso. I brutti momenti capitano a tutti. Insegnamento fondamentale del Buddha su come coltivare la presenza mentale tramite la consapevolezza del respiro. La 1a sezione dà un vivido quadro della formazione dei monaci nel sangha e dell’uguale valore attribuito alle diverse doti e inclinazioni di ognuno nei tanti aspetti della pratica.


Questi esercizi di respiro in piena consapevolezza appartengono al quarto fondamento della presenza mentale , gli oggetti della mente. L’abitudine, tipicamente umana, a immergerci nell’attività del pensare ha infatti indebolito la nostra capacità di essere presenti a ciò che accade, di momento in momento.

Fondamenti della Presenza Mentale e sulla Consapevolezza del Respiro sono intimamente connessi e dipendono uno dagli altri. Quando cammino, se mi concentro sui passi, allora c’è la consapevolezza del camminare, di camminare in presenza mentale. Tutti possono generare l’energia della presenza mentale e quando c’è quella energia, siete davvero presenti, siete davvero vivi, siete nella condizione di toccare la vita in profondità.


La consapevolezza dice di lasciare il fiore nella giungla, dato che, per quella pianta, quello è il posto naturale in cui crescere. Con queste premesse ho voluto cominciare, oggi, il mio nuovo articolo intitolato Respiro e presenza mentale.

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